Ho letto il post “Giornalisti dateci tregua” del Capogruppo alla Camera dei Deputati del Movimento 5 Stelle, provo solo rabbia mista a tristezza.
Innanzitutto la politica, quella seria, cari miei, è davvero sacrificio. Evidentemente non siete mai stati abituati a spostarvi dalla vostra comodissima sedia per uscire alle 4 del mattino e prendere il treno per trovarsi a Roma puntuali per un’iniziativa politica importante, per creare un comitato di scopo, per creare un’associazione, per partecipare ad una manifestazione. Evidentemente non sapete cosa si prova a dover mettere, spesso, lo studio da parte perché la propria idea di mondo si doveva concretizzare attraverso l’azione politica, oppure attraverso una proposta!
Quel post mi ha fatto venire in mente tutti i compagni e tutte le compagne che ho incontrato sulla strada della mia vita, con un carico sulle spalle non proprio leggero, ricordo tutte le volte che siamo stati a Roma, a discutere di politica in una semplice stanza, ai coordinamenti nazionali e alle iniziative nazionali, e poi dormire a terra, arrotolati nei sacchi a pelo, con il freddo che gelava le ossa, ma mossi solo da passione e amore per la politica, senza lamenti.
Per questo, mi dispiace, ma non accetto da parte vostra questa spocchia e boria da 4 soldi. Io mi sono fatto un cuore grande come una casa, insieme a tanti altri sparsi per l’Italia, per ottenere il 2.3% alle elezioni e nonostante tutto voglio continuare a farlo insieme ai miei compagni e compagne di viaggio.
Invece per voi è tutto più facile, cliccate mi piace al post di Beppe Grillo, condividete sui vostri profili e avete fatto tutto. Ma io, personalmente, non ci sto, mi dispiace.
Siete stati eletti, ahimè, ora dovete lavorare, non fare quelli che non si accordano con nessuno perché poi devono utilizzare strategia e tattica politica, con gli stessi ragionamenti politici dei partiti che tanto criticate. Mi dispiace, ma non ci sto. Ora avete superato il limite, ma chi credete di essere?
Non certo migliori di quanti, come noi, prendono mazzate ogni volta sulla schiena per gli errori di tanti dirigenti della sinistra diffusa, dal centrosinistra del PD fino all’estrema sinistra.
Noi non vi abbiamo proprio chiesto nulla, avete fatto tutto da soli, ora vi lamentate per il vostro compenso e per il tempo che non avete per rispondere ai giornalisti. Tutto ciò è ridicolo. Ma ora siete lì, sgobbate per questo cazzo di Paese, almeno una volta nella vostra cavolo di vita.
Luca Mullanu

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